APPALTI PER COMPAGNIE NEONATE E TRAGHETTI NOTTURNI DI 50 ANNI
SE CI FOSSE UN PROCURATORE DELLA REPUBBLICA A CARLOFORTE
Se per caso un Procuratore della Repubblica fosse nato Carloforte non ci avrebbe pensato due volte ad aprire i sacri testi del diritto penale per capire come è possibile che una società appena nata, senza nessuna esperienza, possa vincere un appalto pubblico da dieci milioni di euro per una rotta notturna da effettuare con un traghetto di quasi 50 anni capace anche di perdersi per sei ore alla ricerca dell'isola.
Si, roba da Procura della repubblica, appunto.
Diciamo che non ci vuole uno scienziato del diritto per capire che qualche problema c’è se la Regione Sardegna consente ad una società neonata di partecipare da sola alla gara e di fargliela di vincere con un ribasso dell’uno virgola undici per cento (1,11%. E tutto questo con un vecchio carrampone vestito da traghetto del 1971.
Se poi l’appalto per il trasporto notturno bandito dall’assessorato dei trasporti finisce nelle mani dello stesso armatore che ha vinto l’appalto per il servizio diurno sotto altra insegna qualcosa da approfondire ci sarà.
Non è un caso che la rivista specializzata Ship2share scriva che sarà la compagnia marittima sarda Delcomar ad assicurare il collegamento marittimo notturno tra Carloforte e Calasetta, operato in regime di continuità territoriale e sostenuto da un significativo contributo pubblico.
E non è certamente un caso che il gruppo armatoriale degli amici dell’ex assessore dei lavori pubblici e della sua corrente del Pd, già attivo sui collegamenti tra Sardegna e isole minori, è stato – tramite la neocostituita Ensamar – l’unico offerente.
Delcomar attraverso Ensemar si è aggiudicata l'appalto di 10.128.808,25 euro per 51 mesi, con un ribasso del 1,11% sulla base d’asta che era stata fissata a 10.242.500,00 euro.
Ribasso dell’1,11 %. E’ uno scherzo? No, tutto vero. Nella regione dei balocchi tutto è possibile.
La nave impiegata - comunica l'armatore - per effettuare il collegamento nelle banchine terrorizzate dei porti di Carloforte e Calasetta” sarà “il traghetto Eolo, al momento già impiegato da Delcomar per altri servizi”.
Una sottospecie di ferry boat di 54 metri, varato nel lontano 1971, con una stazza lorda di 440 tonnellate, in grado di trasportare 200 passeggeri e 30 auto, che navigherà sotto le insegne della neonata Ensamar, controllata al 90% da Delcomar e al 10% direttamente dallo stesso armatore.
Le dichiarazioni festose dell’armatore sono l'apoteosi del ridicolo: “Abbiamo deciso di partecipare con questa nuova società per iniziare a diversificare in modo più netto le varie attività di un gruppo come il nostro, che resta concentrato sul suo storico core business del trasporto marittimo in Sardegna, dove però sta continuando a crescere e a consolidarsi”.
Ma quale diversificazione? Ma di cosa sta parlando? Siamo dinanzi alle barzellette in mare aperto con i noti giochini societari per mettere le mani su appalti ad alto guadagno e bassissimo costo.
E che si tratti di basso costo lo si evince dalla storia di Eolo, il traghetto prescelto che già svolgeva impunemente quella tratta notturna ma senza appalto da 10 milioni di euro.
Il ferry bottulino della Delcomar ha una storia che sembra quella tratta da un serial: Banchina ti prendo in pieno!
Il ferry vecchio Eolo passa all’onore delle cronache con botte da orbi sulle banchine, perdita di portelloni in mare e persino capace di perdersi per sei ore nella tratta Carloforte e la terra ferma.
Nell’annus horribilis 1999, a gennaio il traghetto nottetempo si arenò nei bassi fondali di Calasetta, tradito da una raffica di maestrale che ne spostò la rotta facendo fallire l’approdo in banchina; un’ora dopo l’imbarcazione finiva la sua corsa andando ad incagliarsi 2 miglia più a sud nei bassi fondali della spiaggia di Cussorgia, dove rimase alcuni giorni.
Pochi giorni dopo all’Eolo capitò di imbattersi in un fronte nebbioso di entità eccezionale che aveva avvolto il Sulcis e, complice un guasto al radar, la nave impiegò circa 6 ore (contro la media di mezz’ora) per svolgere la traversata tra la terraferma e l’Isola di San Pietro, trasformando il passaggio in un vero incubo per i passeggeri.
Nella notte di Natale la nave aveva registrato un altro incidente: appena salpato da Carloforte, il traghetto aveva perso il portellone di poppa, caduto in mare senza conseguenze per auto e passeggeri. Ma non finisce qui: a maggio di quel 1999 arrivando in porto l’Eolo aveva spazzato la banchina travolgendo due auto in sosta, non prima di avere strisciato contro la fiancata di un altro traghetto all’ormeggio nella banchina accanto.
Come attenuante per la compagnia aveva chiesto di spostare la banchina!!!
Il 23 luglio del 2008 altra esibizione con feriti. Una donna ricoverata per trauma cranico, tre persone trasportate al pronto soccorso dell'ospedale Sirai di Carbonia e altri 19 passeggeri rimasti leggermente feriti. Era il bilancio dell'urto contro la banchina del porto di Carloforte da parte di un traghetto Eolo della flotta Delcomar. L'Eolo, in arrivo da Calasetta, ha sbattuto violentemente in fase di ormeggio arrivando nel piccolo centro sull'isola di San Pietro, al largo della costa sud-occidentale della Sardegna. Danni alla banchina colpita nel duro impatto.
Insomma, peccato che a Carloforte non sia nato un Procuratore della Repubblica.