Qualcuno, con superficialità, ha detto che in questa immagine si vedono solo dei pezzi di ferro arrugginiti.
In realtà basterebbe osservare con un pò di attenzione per capire di cosa si tratta: proiettili, missili, deformati da fonti di calore elevatissime. Ovviamente erano proiettili pieni di tutto, ogni genere di esplosivo, sino ad arrivare a torio, uranio, fosforo, tungsteno.
In quest'area, nella zona torri del poligono di Quirra, ne sono stati fatti saltare migliaia di tonnellate, con l'unico scopo di smaltirli, farli sparire.
Una volta che si facevano delle buche enormi venivano riempite di migliaia di bombe di ogni genere e poi fatte saltare per aria.
Quelle esplosioni generavano nubi tossiche che si levavano in cielo per centinaia di metri e poi si adagiavano, cariche di nanoparticelle e non solo, sulle popolazioni limitrofe provocando ogni genere di malattie di cui tanti, militari e cittadini, oggi si dichiarano vittime.
Chiunque pensi di ridurre a pezzi di ferro questi elementi è solo un servo del sistema e umilia quelle tante vittime militari e civili.
Significa non capire che in quell'area da nove anni non cresce più un filo d'erba.
Un disastro ambientale che solo chi è complice può ancora coprire.
Queste non erano esercitazioni, ma violenze alla Sardegna e ai sardi, una terra trattata come vera discarica di Stato.
Chi tace e giustifica è complice.