PILI: I SARDI ASSISTONO L’ITALIA, L’ALTRA VERITA’ SUL FISCO

OGNI ANNO LO STATO CI FREGA 6 MILIARDI DI EURO

ECCO I VERI CONTI DELLE ENTRATE REGIONALI

Ci sono molti modi per prendere in giro i Sardi. Uno di questi è elementare, fargli credere di essere assistiti dallo Stato e dalle regioni forti. Ci credono sfere politiche ed imprenditoriali, lo dicono i dati forgiati e plasmati guarda caso da associazioni tutte del nord che ogni tanto elaborano dati ad uso e consumo dei propri affari. Dati che vengono rilanciati, anche in casa nostra, senza alcuna analisi di dettaglio, senza alcuna verifica critica.
Dobbiamo prendere per buono: siamo assistiti.
E’ questo l’esempio più evidente della sudditanza psicologica e sociale che non solo condiziona la crescita di un popolo ma che lo rende incapace di reagire e agire.
Ovviamente è tutto falso. I sardi non solo non sono assistiti ma vengono derubati ogni santo giorno che scende in terra. Derubati. Senza se e senza ma.
Gli stolti posso continuare a credere alle fandonie dei conti che ci vengono instillati come le gocce di valium in una perenne flebo di sudditanza ma la realtà è un’altra.
Provo ad esplicitare e sintetizzare senza troppi tecnicismi.
1) Lo Stato non ci regala nemmeno un euro: tutti i trasferimenti alla regione Sardegna sono in base ad una percentuale di restituzione stabilita nello Statuto. 9/10, 7/10 e via dicendo. In pratica lo Stato preleva le nostre tasse e ce ne restituisce una parte. Dunque non è vero che lo Stato ci dà più di quanto ci spetta. Sono soldi nostri e ce li restituisce solo in parte.
2) La discriminazione fiscale che subiscono i sardi non ha eguali in Euuropa. Noi paghiamo le tasse come se vivessimo in Lombardia. Con la differenza che la Lombardia non è un’isola ed è al centro dell’Europa. La Lombardia ha strade ad otto corsie, la Sardegna mulattiere. La Lombardia ha treni veloci sino a Reggio Calabria, la Sardegna trenini a scartamento ridotto. Noi paghiamo l’energia e i trasporti il 40% in più di qualsiasi altra regione italiana. Dunque, non solo non ci danno niente ma ci discriminano.
3) Non abbiamo nessuna possibilità di perseguire nuovo gettito perché lo Stato ci impedisce di accertarlo e riscuoterlo. Blocca l’agenzia delle entrate sarda, seppur nella versione edulcorata della legge regionale, per mantenere la cassaforte dei sardi.
4) E poi la grande rapina dei sei miliardi all’anno sulle produzioni di beni soggetti ad accise. Beni prodotti in Sardegna per i quali lo Stato ci porta via ogni anno 6 miliardi e 36 milioni (6.036.875.128 euro).
Partiamo da quest’ultimo dato. Ogni anno la Sardegna produce beni che generano entrate per lo Stato di 6 miliardi di euro. Dalla Birra all’Alcool in genere, dalla benzina senza pb al Gasolio. Accise che ai sardi vengono corrisposte non per quanto produciamo ma per quanto consumiamo. Primo grande imbroglio di Stato. A generare questa grande truffa furono Soru e Prodi che fissarono le accise al consumo e non alla produzione. E del resto basta vedere gli atti parlamentari di allora. Fui io a proporre con emendamenti sostanziali e formali la modifica di quella previsione. Scrissi allora due emendamenti su quel tema: trasferimento alla Regione Sardegna delle accise alla produzione e/o quelle di maggior favore tra produzione e consumi.
Votarono contro anche i deputati sardi del centrosinistra di allora. Su indicazione di Soru che aveva sottoscritto un accordo tutto a perdere con il governo di allora. E’ vero l’Iva passò da 3 decimi a nove decimi, ma nello stesso pacchetto ci passarono tutti i costi della Sanità e dei trasporti. Dunque un conto negativo: Sanità e trasporti costavano molto di più di quei sei decimi in più di iva. Il calcolo, poi, del gettito sulle produzioni piuttosto che sui consumi non venne preso nemmeno in considerazione. Il risultato oggi è evidente. Ci danno meno di quanto versiamo e dobbiamo farci carico di Sanità, trasporti e di tutto il divario insulare.

Faccio un pò di calcoli:

noi produciamo 6.420.321 di ettolitri di Birra, l’aliquota è di 2,35: ci fregano 15 milioni (15.087.754);

produciamo Alcoli per 6.852/ettolitri anidro, aliquota imposta 800,01 euro, ci fregano 5 milioni e mezzo (5.481.669);

si producono in Sardegna 3.753.370 per 1000 litri di Benzina senza Pb, l’aliquota è 564 euro ogni 1000 litri, ovvero un gettito per lo Stato di 2 miliardi e 116 milioni (2.116.900.680)

si producono in Sardegna 8.577.422 X 1000 litri di Gasolio con un’aliquota di 423 euro ogni 1000 litri pari a 3 miliardi e 628 milioni di euro (3.628.249.506);

Sommando tutte le altre produzioni sarde si arriva alla cifra di 6 miliardi e 36 milioni (6.036.875.128).

Dunque è falso che lo Stato assiste la Sardegna, ma è esattamente il contrario.

Il dato sostanziale è ulteriormente aggravato da un dato oggettivo: le catene dello Stato, il regime fiscale, i divari insulari e infrastrutturali portano la Sardegna al deserto economico e sociale e quindi sempre maggior dipendenza.
E’ utile ricordare agli smemorati che l’unico piano di rinascita elaborato in questa prospettiva è quello che ho depositato alla Camera dei deputati il 1° gennaio 2010.

E’ quello su cui abbiamo concentrato tutte le azioni politiche e istituzionali. In sintesi misurare e compensare il divario insulare.

Tutto il resto, referendum compresi, farà perdere altro tempo. Mentre gli altri andranno avanti con rivendicazioni chiare e concrete noi perseguiremo evanescenti e scontate richieste che ci accoglieranno senza batter ciglio proprio perché a saldo zero.
Non facciamoci ingannare da ciò che ogni giorno ci propugnano.

La Sardegna è succube e dipendete solo se lo vuole essere. Ha, invece, tutte le energie e le risorse per essere forte se perseguo lo sviluppo endogeno e non il sottosviluppo di Stato.
A buon intenditor poche parole.