PILI: QUIRRA, DISCARICA DI STATO - IL DISASTRO AMBIENTALE NON E’ PRESCRITTO

LE SCONVOLGENTI DICHIARAZIONI DEI MILITARI: DISTRUTTE MIGLIAIA DI TONNELLATE DI BOMBE

EFFETTO BOMBA ATOMICA, LE POLVERI FINIVANO SULLE POPOLAZIONI CON EFFETTI GENETICI PARI ALLA CADUTA DELLE TORRI GEMELLE

I PRELIEVI FATTI AD USO E CONSUMO DELLA PROPAGANDA DI STATO

“Esplosioni ciclopiche con effetto bomba atomica, le nubi tossiche che si generavano, alte anche 60/70 metri, si riversavano sui paesi limitrofi, venivano distrutte migliaia di tonnellate di bombe, missili, proiettili di ogni genere provenienti da tutte le basi italiane. Il racconto agghiacciante reso ieri in commissione d’inchiesta sugli effetti dell’uranio impoverito dal responsabile dei mezzi meccanici dell’aeronautica militare aprono uno squarcio rilevante nel lavoro dell’organo inquirente della Camera dei deputati. E’ la prima volta che la commissione mette mano ai fatti di Quirra con testimonianze dirette e inconfutabili dei protagonisti di quello smaltimento illegale di armamenti gestito clandestinamente dentro il poligono militare. Emerge un quadro devastante dell’uso della base come una vera e propria discarica di Stato. Con questa testimonianza raccolta ieri dalla commissione si cancellano per sempre i tentativi maldestri di manipolare la verità, di ometterla e di deviarla. Le affermazioni dirette del maresciallo Gianni Palombo e per altri versi del generale Piras rilegano nell’ambito delle cialtronerie di Stato i tentativi di pseudo professori e vertici militari di imputare le morti di Quirra ad elementi estranei all’attività militari. Si è trattato di audizioni chiave proprio perché è emerso in modo evidente che quelle polveri cariche di nano particelle finivano sulle popolazioni generando effetti gravissimi a partire dalle gravissime malformazioni sui nascituri. Effetti che secondo i consulenti internazionali della commissione d’inchiesta sono comparabili con quelli verificatisi negli anni dopo la caduta delle torri gemelle a New York con malformazioni di ogni genere. A questo si aggiunge l’aggravante di nanoparticelle generate da quelle bombe fatte esplodere nel cuore di Quirra. Ora che questi fatti ineludibili sono agli atti della commissione si deve procedere conseguentemente. Per questo motivo ho chiesto alla commissione di trasmettere tutti gli atti alla magistratura ordinaria con la richiesta esplicita di apertura di un fascicolo per strage e disastro ambientale considerato che l’ultima distruzione smaltimento di materiale esplosivo è avvenuto nel 2008. Il potenziale reato, dunque, non solo non è prescritto ma costituisce un’evidente omissione non perseguirlo. Non c’è un solo giorno di tempo da perdere e se non ci saranno immediati riscontro sarò costretto ad intraprendere azioni ancora più decise per denunciare questi misfatti”.

Lo ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili dopo gli esami testimoniali svolti ieri dalla commissione d’inchiesta sugli effetti dell’Uranio impoverito.

“Sono emersi fatti circostanziati come mai prima e non si può ignorare che non siano scaduti i termini di prescrizione viste le esplosioni devastanti con lo smaltimento di bombe e missili che si sono tenute anche nel 2008. La commissione – ha detto Pili - deve per questa ragione svolgere sino in fondo l’azione inquirente e chiedere alla magistratura ordinaria di procedere conseguentemente”.

“A questo si aggiunge la testimonianza del tecnico incaricato dall’aeronautica per svolgere le indagini su Quirra. E’ emersa in maniera chiara la farsa di quella messa in scena funzionale solo alla propaganda di Stato. Il docente ha dichiarato di essere stato prelevato da un aereo e portato in Sardegna costretto a fare tre inutili prelievi e dopo qualche giorno dichiarare che non esisteva uranio e torio. Nel corso dell’interrogatorio ha dovuto ammettere che si trattava di una farsa inutile sul piano scientifico ma funzionale solo alle dichiarazioni degli apparati dello Stato che annunciavano dopo quei ridicoli prelievi chiuso il caso uranio. Salvo poi firmare una convenzione da un milione di euro per le consulenze successive tra l’aeronautica militare e l’università di Siena. Un affare losco per le modalità con il quale si sono svolte quelle indagini in totale contrasto con i più elementari requisiti di affidabilità. E’ inaccettabile continuare a nascondere questi misfatti. Non c’è altro tempo da perdere – ha concluso Pili - le vittime militari e civili e le popolazioni meritano giustizia e verità”.