PORTO CANALE, LE BALLE E I SILENZI DEL COMMISSARIO DI STATO

Ci sono molti modi per fare il commissario di un'Autorità portuale. Governare l'ordinario in attesa della nomina del Presidente, gestire l'emergenza e fare ciò che avrebbe dovuto fare un'amministrazione straordinaria, oppure tacere!

L'attuale commissario dell'autorità portuale di Cagliari è riuscito, con encomiabile sicumera, a non fare niente di tutto ciò.

Non solo ha consentito al terminalista di venir meno ai propri doveri,sia in termini di movimentazioni che di investimenti, coprendo con la vergognosa violazione contrattuale, ma ha scelto di non tacere.

Lo ha fatto stamane nelle pagine dell'Unione Sarda raccontando frottole, coprendo il disastro della sua gestione e quella del Porto Canale.

Il tentativo di questa fantasiosa esibizione di questo funzionario di Stato, servitore del ministro di turno, era quello di tranquillizzare i lavoratori rispetto alle mie denunce circostanziate e precise sulla reale situazione del porto.

La sintesi del suo messaggio è questo: c'è una flessione ma un declino.

Mi faccia il piacere! Avrebbe fatto meglio a tacere, piuttosto che passare da modesto conoscitore della reale situazione o imbonitore da avanspettacolo.

Perchè non ha smentito i dati che ho pubblicato sul 65% di container?

Perche non ha negato l'evidenza della più grande compagnia, o una delle più grandi, l'Hapag Lloyd che lascia totalmente Cagliari?

Per quale motivo la nave Amazon ha lasciato il porto senza scaricare i container?

Siamo seri, delle rassicurazioni di un funzionario di Stato ligio agli ordini del palazzo non ce ne facciamo niente.

Anzi, avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che infilarsi in dichiarazioni ridicole, false e prive della benchè minima consistenza.

Quando gli viene chiesto se è vero che sono a rischio 600 famiglie risponde che non è suo compito occuparsi della parte commerciale.

Non è suo compito? Manca l'abc del buon senso e rinnega persino la corretta azione di controllo sull'attività del porto.

Da quanto tempo il terminalista non rispetta la concessione? Da quanto tempo le movimentazioni sono inferiori a quanto previsto nel contratto?

Cosa faceva Isidori, commissario meno che ordinario? Stava a guardare. Anzi, continuava a stare in silenzio e oggi, fregandosene delle conseguenze, distribuisce miele e caramelle.

La realtà la conosce meglio di lui qualsiasi lavoratore del Porto Canale e bene avrebbe fatto a chiamare il più giovane dei gruisti: gli avrebbe spiegato la reale situazione.

Scandalosa la risposta al tracollo del porto canale: comunque crescono le crociere!

Quando si arriva a confondere il sole con la luna la situazione è grave.

Valutazioni che peggiorano quando afferma che è in aumento anche il trasporto su gomma. Siamo alla degenerazione dell'incompetenza.

Secondo questo solerte funzionario di palazzo, dunque, il traffico mercantile dalla Cina e dall'India deve avvenire con gommato. Con navi che caricano camion. Roba da non credere. Affermazioni che vanno bel oltre il dilettantismo di provincia.

Perchè non ha smentito la notizia secondo la quale una nave, la CNA CGM Amazon, ha dovuto scaricare una parte dei container destinati in Sardegna in Egitto perchè le gru del porto canale di Cagliari erano insufficienti e sotto dimensionate?

Sulle valutazioni del novello commissario sul contesto internazionale si potrebbe sorvolare: chiacchiere in libera uscita.

Quando uno afferma che il cambio di scenario internazionale è legato al fallimento di uno compagnia coreana è meglio un lauto periodo di riposo.

Non dice niente a questo commissario la fusione delle compagnie cinesi China shipping e Cosco? Non dice niente il fatto che le navi container siano sempre più grandi e che le gru di Cagliari risultano sempre meno adeguate?

Parla di "tendenza al gigantismo" come se fosse una mania e una smania di grandezza.

Poveri noi! Sulle gru, dinanzi all'incalzare della mia denuncia, risponde: l'investimento è già programmato!

Beata memoria. Peccato che non abbia detto che è programmato dal 2006. Peccato che non abbia detto che quei 20 milioni ci sono e non ci sono visto che il ministero dello sviluppo economico tace anche rispetto alla mia interrogazione.

E poi sopratutto si è dimenticato di dire che quell'investimento vale solo se c'è una co-partecipazione privata.

Dire, come fa il commissario di Stato, che dopo 11 anni quell'investimento deve essere messo in essere velocemente appare ridicolo. Roba da ridere, se non ci fosse da piangere.

Conclude questo loquace esponente della nomenclatura di apparato: non c'è da allarmarsi.

Continui a riposare commissario. Continui a farsi proteggere nel dolce far niente. Continui a dispensare pacche e sorrisi.

La Sardegna e il futuro del porto canale avrebbero avuto bisogno non di pacche sulle spalle ma risposte serie e concrete.

Lo Stato c'ha riservato ignavia e incapacità, di peggio in peggio.

Non ci fermeremo e continueremo a denunciare, monitorare e proporre azioni perchè il porto canale possa ripartire.

E a chi dice che un commissario non poteva fare scelte politiche e che serve un Presidente rispondo: rileggete la storia, vi accorgerete che il porto canale nel 2002/2003 è ripartito dopo un durissimo lavoro della mia Presidenza, dell'assessore La Spisa, insieme al commissario del Porto. Si, commissario dell'autorità portuale. Altro stile, altra concretezza. Questione di capacità.

Non ignavia gratuita al servizio delle lobby di Stato.