Cercherò di dirvi ciò che devo in punta di penna, ben sapendo che si tratta di argomenti sensibili e delicati.
Da tempo esorto con atti parlamentari e pubbliche denunce a non giocare con il fuoco, a tenere la Sardegna lontana dal terrorismo e dagli affari di morte.
Inascoltato.
Dinanzi al nefasto dio denaro lo stato islamico dell'Italia, quello che dice di combattere il terrorismo, non solo fa gli affari a piene mani con gli stati canaglia ma vende e svende la propria dignità a destra e a manca. Come se niente fosse.
Un livello tanto modesto quanto spregiudicato di chi si prostra a suon di rolex a 18 carati, spariti come neve al sole, dopo la copiosa gita di stato ai regnanti sauditi.
Venduti! Venduti per 12 rolex e qualche firmetta su contratti d'armi e proiettili da olocausto.
Hanno fatto e disfatto sulla testa della Sardegna e dei Sardi come se niente fosse, passando con l'eleganza di un ippopotamo dall'Arabia Saudita al Qatar.
Affari, si dirà. Morte, terrorismo e spregiudicatezza, aggiungo io.
I fatti emergono in queste ore con l'imponenza delle contraddizioni estreme di uno Stato, quello italo-islamico, senza dignità alcuna, in grado di accettare di tutto e di più senza colpo ferire.
Stamane, quando l'alba di Roma non era ancora "insorta", le agenzie internazionali dettavano: l'Arabia Saudita mette al bando il Qatar. L'accusa è di quelle da far tremare le vene: finanzia il terrorismo dell'Isis.
Vi domanderete cosa c'entra la Sardegna in tutto questo. C'entra. Anzi, è al contempo protagonista e vittima.
La contraddizione nefasta di questi quattro zoticoni, lo dico in punta di penna, che governano lo stato Italo - Islamico, è riuscita a mettere la Sardegna tra il fuoco bianco e nero del terrorismo islamico.
Kamel Daoud, uno dei più autorevoli commentatori del New York Times, in queste ore ha esemplificato: c'è lo Stato islamico nero e lo Stato islamico bianco. Il primo sgozza, uccide, lapida, taglia le mani, distrugge il patrimonio dell’umanità e detesta l’archeologia, le donne e gli stranieri non musulmani. Il secondo è meglio vestito e più pulito, ma non si comporta diversamente. Il nero è il gruppo Stato islamico (Is), il bianco quello dell’Arabia Saudita.
Nella sua fallimentare lotta al terrorismo, l’occidente è apparentemente in guerra con l’uno ma stringe efficacemente la mano all’altro.
L'Italia dei rolex vuole salvare la storica alleanza con l’Arabia Saudita dimenticandosi, però, che questo regno si fonda su un’altra alleanza, con una gerarchia religiosa che produce, legittima, diffonde, predica e difende il wahabismo, la versione dell’islam ultrapuritana di cui si nutre l’Is.
Il gruppo Stato islamico - dice Kamel Daoud - ha una madre: l’invasione dell’Iraq. Ma anche un padre: l’Arabia Saudita e la sua industria ideologica.
Sintetizzo: la Sardegna, per islamica imposizione italiana, finanzia al nord dell'isola la costruzione di un'ospedale privato del Qatar, cioè di quello stato che l'Arabia Saudita, alleato del governo italiano, considera finanziatore dei terroristi.
Dunque,esemplificando ulteriormente: la Regione Sarda, secondo gli alleati Sauditi, finanzia con i soldi dei sardi, un ospedale privato del Qatar che, sempre secondo l'Arabia Saudita, finanzia l'Isis!
Nel contempo Gentiloni & Pinotti, dopo il via libera di Renzi, hanno continuato a trattare la vendita a piene mani di armi all'Arabia Saudita, il padre dell'islam fondamentalista!
E quelle armi guarda caso vengono prodotte in Sardegna, a Domusnovas, in una delle aree più povere dell'isola.
Sintetizzo: i ricchi tedeschi che hanno il divieto di vendere armi ai Sauditi perchè ritenuti pericolosi, le producono con una loro fabbrica, la RWM, nel Sulcis.
Ad acquistarle sono i regnanti della ricchissima Arabia Saudita che le usano per devastare il poverissimo popolo dello Yemen.
Una Santa allenza tra i ricchi tedeschi e i sauditi.
Insieme sfruttano la povertà e la disoccupazione del Sulcis per produrre le bombe da rivolgere ai poveri bambini dello Yemen.
Ricchi alleati contro povere vittime.
Nel contempo, però, i testi sacri spiegano che proprio nello Yemen l'Arabia Saudita ha una santa alleanza con i terroristi di Al Qaeda.
Dunque, siamo circondati.
Il fatto che lo Stato Italo-islamico faccia affari con il Qatar, considerato dall'Arabia Saudita finanziatore dell'Is, e nel contempo venda armi agli stessi sauditi alleati nello Yemen con Al Qaeda non solo non ci mette al riparo, ma ci espone come non mai.
Spero che chi di dovere non dorma.
La cellula islamica ad Olbia non era un caso e la presenza di terroristi jaddisti di primo piano nelle carceri sarde non costituisce un tranquillante.
I soldi, gli affari, i carichi di morte, in una terra di pace come la Sardegna sono quanto di più nefasto lo stato italo-islamico poteva imporci.
Tutto con la complicità di quattro servi sciocchi made in Sardinia incapaci di guardare oltre la punta del proprio naso.
Sveglia, prima che sia troppo tardi!