Fate quello che volete! Fatelo, però, con gli occhi aperti.
Nessuno dica, fra qualche mese, non lo sapevo. Abbiate la bontà di non votare a cuor leggero. Votate da sardi e non da servi di partito!
Sul prossimo referendum oso dirvi poche cose, chiare, senza mezze misure,forse,poco eleganti: vogliono fottervi!
In gioco non c'è uno Stato che spende meno e decide di più, come vorrebbero farvi credere i ciarlatani di palazzo. In ballo c'è uno Stato fatto da pochi soggetti che vuole decidere su tutto calpestando cittadini e comunità locali, a partire dalla Sardegna.
E in questa partita noi Sardi siamo l'agnello sacrificale di molti affari e di troppi misfatti.
A partire dalle scorie nucleari. Lo sanno anche le pietre che palazzo Chigi ha il dossier sul tavolo del Presidente del Consiglio, con il nome e cognome del Popolo che dovrà subire l'onta del deposito radioattivo.
Nome sintetizzabile: Pocos Locos y mal Unidos.
Un certo Lotti, sconosciuto ragazzetto portaborse di Renzi, nominato per grazia ricevuta, vassallo fiorentino a Palazzo Chigi, già da giorni gira per la Sardegna a dispensare panzane e imbroglietti da quattro soldi per fottere i Sardi che ci credono.
Sanno che la Sardegna potrebbe fare la differenza, nel referendum. E dunque ci mandano le seconde e terze file del governo per incantare con cialtronerie varie i poveri lavoratori senza futuro. E c'è chi, senza vergogna, li accompagna come scendiletto di corte.
Dunque, la strategia è chiara: lavaggio del cervello, via etere e non solo. Per due mesi Pigliaru e servi vari chiederanno sostegno per il governo amico. Un Sì per sostenere le riforme, quelle che cancellano il Popolo Sardo.
Vorrei essere chiaro: chi vota Sì non si lamenti se, il giorno dopo il referendum, il governo Renzi decidesse di portare in Sardegna le scorie nucleari.
Non potrete fiatare. Avrete deciso per voi e per i vostri figli. Avrete per sempre condannato la terra del sole e del mare al marchio indelebile e infinito del deposito delle scorie nucleari.
Fate come volete, ma aprite gli occhi!
Con il Sì al referendum Renzi e compagni porteranno in Sardegna scorie nucleari, distese infinite di pannelli solari per occupare le nostre terre agricole, imporranno centri di isolamento per migranti sempre più invasivi, perforeranno mari e pianure alla ricerca di qualche goccia di petrolio.
Fate come volete, ma poi non lamentatevi.
Non ci vuole uno scienziato costituzionale per capire che la Sardegna con questa riforma verrà rasa al suolo con la clausola di supremazia nazionale. Faranno quello che vogliono.
All’articolo 117, comma quarto, la riforma introduce, infatti, la formula: lo Stato decide su tutto e impone le sue scelte in virtù della supremazia nazionale.
Un vero e proprio agguato alla già flebile autonomia della Sardegna e al suo modesto Statuto speciale.
Un’operazione chirurgica che consentirà al governo di invocare l’interesse nazionale e realizzare qualsiasi operazione senza ostacolo alcuno.
La partita si gioca tutta sul filo del diritto costituzionale: la riforma, infatti, tra le sue pieghe introduce il termine “l’interesse nazionale”, che per 15 anni era scomparso dalla Costituzione. Un passaggio che diviene di fatto un vero e proprio vaso comunicante con il richiamo all’interesse nazionale già contenuto negli statuti speciali, compreso quello sardo.
Il risultato è presto detto: con l’interesse nazionale nella costituzione si apre un’autostrada alle imposizioni del governo in Sardegna.
Un golpe, senza se e senza ma, che cancella la potestà speciale della Sardegna e mette spalle al muro la regione.
Strategia chiara, quella di questi faccendieri: togliere e negare poteri ai cittadini e ai territori, accentrarli su Roma e nelle mani di elites affaristico – speculative. Un disegno statalista e accentratore dello Stato per imporre pozzi petroliferi per amici e fidanzati, centrali eoliche per mafia e camorra, per regalare soldi alle banche dei parenti e dei compagni.
Hanno anche scritto una modesta e insignificante norma che apparentemente rimanda tutto all'adeguamento "costituzionale" degli Statuti. Tutto falso, ovviamente. La realtà è quella dei vasi comunicanti, tra nuova costituzione e vecchi Statuti. Un cavallo di Troia che cancella ogni potere della Regione e dei Sardi.
Fate quello che volete.
Noi di Unidos vivremo questa sfida come una guerra di liberazione. Per respingere l'occupazione militare della nostra terra, fatta a colpi di scorie nucleari, rifiuti e pestilenze varie.
Ognuno faccia la sua scelta, liberamente.
Nessuno, però, si dimentichi dei figli di questa terra, nessuno calpesti le vite di nonni e bisnonni che hanno combattuto per conquistare un pezzettino di libertà anche per la nostra patria Sarda.
Ora che siete avvisati, non fatevi imbrogliare da quattro ciarlatani di palazzo.
Difendiamo la Nostra Terra Sarda, il suo futuro di libertà e di giustizia.
Io voto No, da Sardo, per la Sardegna.
Medas, Sabios, Unidos. Schiena dritta, testa alta.